VICINI MANCA L’INCONTRO, MA I GRANDI ASSENTI SONO LE FATTURE DELLA CASA DI MASONE.
Se cinematograficamente si preannunciava come uno tra i migliori scontri western, il duello sulla trasparenza è stato vint
o a tavolino.

Nemmeno Sergio Leone (non Maria) avrebbe potuto scrivere una trama migliore: lo sfidante Vicini poche settimane fa chiese completa trasparenza agli eletti del MoVimento 5 Stelle e il guanto viene raccolto, chiedendo a loro volta il rogito e le fatture della casa del Sindaco Luca Vecchi e della sua consorte.
I 3 consiglieri con case di proprietà l’hanno atteso fiduciosi assieme al Capogruppo Vaccari, quasi come i famosi “Quattro dell’Ave Maria (Sergio)” con nel fodero anziché i revolver i propri documenti sui loro immobili.
Ma il Segretario comunale Mauro Vicini non si è presentato, in barba ad ogni regola di onore oltre che di trasparenza.
E se cinematograficamente si è detto tutto, calcisticamente quello di Vicini ricorda lo 0-2 di Georgia-Italia del 2009 dove il difensore Georgiano Kaladze segnò due autogol nella propria rete: allo stesso modo Vicini non solo ha dato un assist pazzesco nella prima richiesta di trasparenza ai consiglieri 5 Stelle, ma mancando all’appuntamento lascia che le ombre sulla casa del Sindaco non si diradino, anzi vengono ulteriormente rimarcate.
Speriamo in uno scatto di onore in zona Cesarini e che facciano avere i bonifici e le fatture ai giornalisti.
Magari tra quelle vedremo anche le fatture della Cormo che qualche lavoratore ricorcava al Sindaco Vecchi all’uscita dell’incontro in Legacoop il 26 febbraio.
Come dice il telecronista della partita “quando si vogliono anticipare le giocate difensive si fanno di questi errori”.
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